AUMENTANO ANALISI E INTERVISTE DI GRANDI BANCHE SULLE CRYPTO

Se in precedenza le banche d’affari trattavano le monete digitali con estrema sufficienza, come un qualcosa di “estraneo” e lontano dal modo di intendere la finanza tradizionale, intese come un qualcosa di cui si percepisce la presenza, ma che non va a interagire con il business, adesso fioccano analisi sui prezzi di bitcoin da parte di analisti di grandi istituzioni o interviste ad amministratori delegati che mostrano una sensibilità all’argomento davvero notevole.

La realtà è che i clienti chiedono fortemente di poter avere nel proprio portafoglio una porzione di crypto, in grado di garantire un extra rendimento e tutti, ora vogliono cavalcare l’onda cercando di salire in corsa su un treno che da oltre quattro mesi corre molto veloce.

Un report degli analisti di JPMorgan ritiene che nel tempo la volatilità del prezzo di bitcoin andrà a scendere, tanto da essere assimilata per caratteristiche a quella dell’oro. Ragionamento condivisibile, anche se crediamo che ce ne vorrà davvero tanto di tempo, considerando che l’ingresso di grandi investitori e le risorse limitate sono un pungolo troppo forte per la crescita delle quotazioni non in maniera lenta.

Sempre in tema di grandi istituzioni, David Solomon, CEO di Goldman Sachs ha dichiarato che si attende a breve una regolamentazione del settore crypto da parte del governo Usa, manifestando un atteggiamento propositivo dettato dalla volontà di rispondere alle esigenze dei clienti, i quali manifestano sempre di più la volontà di detenere crypto.

Ci saranno, a suo parere, regole meno stringenti per far si che le banche possano accedere a questo mercato in maniera più fluida, considerando che, al momento, sono inibite ad un’esposizione diretta ad asset rischiosi e volatili come bitcoin.

Goldman Sachs ha recentemente aperto il crypto trading desk per i clienti assai dimensionati, che hanno un patrimonio di almeno 25 milioni di euro.