BITCOIN COME L’ORO: SI RISCOPRE “BENE RIFUGIO” E CORRE QUANDO CROLLANO LE BORSE

In un contesto di forte avversione al rischio quale quello vissuto nell’ultima settimana dai mercati globali l’ultima cosa che ci si potrebbe aspettare è un rally della classe di investimento più volatile e speculativa in circolazione: il bitcoin.

Eppure questo è ciò che sta avvenendo.

Lunedì, quando le Borse mondiali sono crollate a seguito della svalutazione dello yuan decisa dalla Banca centrale cinese, la criptovaluta ha fatto registrare un rialzo di oltre il 12% e il prezzo è vicino ai massimi dell’anno toccati a giugno.

Insomma non sono solo l’oro, lo yen, il franco svizzero o il bund tedesco a beneficiare della risalita della volatilità sui mercati ma paradossalmente è anche la criptovaluta a correre quando i mercati sono in tensione.

Bitcoin “bene rifugio” quindi? Forse il paragone è fuori luogo visto che si tratta di un’asset estremamente volatile e speculativo eppure l’andamento della criptovaluta, specialmente in queste ultime settimane, appare sempre più correlato alle oscillazioni di prezzo del bene rifugio per eccellenza: l’oro.

Gli analisti di Bloomberg hanno calcolato questo coefficiente di correlazione. In una scala che va da 1 a -1 in cui 1 equivale alla perfetta correlazione (i due parametri di riferimento si muovono nella stessa direzione) e -1 a perfetta correlazione inversa il coefficiente è stato pari a 0,496 nell’ultimo anno.

Se poi si fa il calcolo sugli ultimi 3 mesi il coefficiente è salito a 0,827. L’oro e la moneta digitale insomma tendono a muoversi sempre più nella stessa direzione. E questo trend si è intensificato in particolare negli ultimi tre mesi.

INDICE DI WALL STREET STANDARD AND POOR’S 500

 

Ma c’è una motivazione fondata dietro questa correlazione oppure è tutto frutto di algoritmi di trading che legano l’andamento dei due asset? Alcune indubbie similitudini tra bitcoin e oro ci sono.

Entrambi sono asset class che non hanno rendimento che possono essere avvantaggiate in un contesto di mercato caratterizzato dalla costante crescita del controvalore di titoli a tasso negativo.

Sia nel caso dell’oro sia in quello del bitcoin poi c’è un tema di offerta (limitata) che rappresenta in teoria un elemento di spinta. Ma l’oro è un asset fisico dagli utilizzi più disparati mentre il bitcoin è un asset virtuale che finora non ha rispettato la sua promessa di diventare una valuta parallela restando confinata soprattutto alla speculazione finanziaria.

Gli entusiasti delle criptovalute poi ne sottolineano il carattere decentralizzato che, in linea di principio, le rende immuni da interferenze governative. Il che, in una fase di tensione geopolitica per via della guerra dei dazi, potrebbe essere un elemento che gioca a favore.

Alcuni commentatori hanno poi messo in relazione la recente fiammata del Bitcoin con la decisione della banca centrale cinese di svalutare lo yuan.

Nel giorno in cui questa decisione è stata comunicata al mercato la criptovaluta ha guadagnato il 12% con notevoli volumi di scambio soprattutto sui mercati asiatici dove molti investitori cinesi potrebbero aver scelto di diversificare nella criptovaluta per compensare la svalutazione dello yuan.

Nonostante la regolamentazione introdotta in questi anni da Pechino per stroncare le criptovalute in Cina il mercato resta estremamente popolare nella Repubblica popolare dove l’attività di trading continua a pieni giri sui circuiti non regolamentati.

 

SOLE 24ORE di Andrea Franceschi