BITCOIN IN UFFICIO POSTALE? SI PUÒ FARE

L’apertura verso le nuove tecnologie non può restare lettera morta semplicemente affermando che esse vadano incorporate nella vision aziendale per creare nuovi modelli di business. Non si può fare proclami, lanciare il sasso e ritirare il braccio.

A volte è necessario il passo ulteriore che vede o l’investimento diretto in una tecnologia abilitante, o la partnership con aziende leader di settore oppure la creazione di joint venture dove l’azienda crea una nuova entità da lanciare sul mercato.

  • Australia Post, la società che gestisce i servizi postali della nazione, ha attivato una partnership con bitcoin.com.au, storico player dell’ecosistema bitcoin australiano, per permettere l’acquisto di bitcoin in oltre 3500 uffici postali.

Un semplice esempio di innovazione che mostra apertura verso quella che è ormai riconosciuta come una nuova asset class che può essere integrata all’interno del mondo finanziario tradizionale.

Le poste australiane non sono la prima società a fornire questo tipo di servizio ai propri clienti.

  • La più importante compagnia ferroviaria svizzera, la SBB dal 2017 permette ai propri clienti di comprare Bitcoin attraverso le oltre 1500 biglietterie automatiche abilitate, trasformandole di fatto anche in bancomat per Bitcoin

(la tecnologia utilizzata in questo caso è stata fornita da The Rock Trading).

  • Hype di Banca Sella, ha integrato un servizio di compravendita e di portafoglio bitcoin grazie a Conio che ha fornito la tecnologia.

Oggi si tratta solo di scegliere come implementare l’avvicinamento al bitcoin dal momento che è possibile integrare questo strumento all’interno del proprio modello di business così che sia possibile fornire nuovi servizi ai propri clienti e sia aprirsi a potenziali nuovi mercati.

Federica Rocco – Cryptovalues

 

Source: Australians Can Now Pay for Bitcoin at 3,500 Australia Post Offices

Images Credits – Copyright: Australia Post