- 1 Marzo 2021
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Cryptovalues News
C’è tanta Italia con le sue potenzialità a investire energie e risorse nel settore cripto in questo articolo di Pierangelo Soldavini del Sole 24 ore, che mette in evidenza un mondo per alcuni sconosciuto, ma che si sta consolidando grazie alle eccellenze del nostro Paese. La tecnologia va avanti e i cervelli italiani approfondiscono e sfruttano le varie opportunità che ne derivano, costituendo network e consorzi dove si raggruppano veri e propri esperti di questo ambiente sempre più ricco di competenze.
Cryptovalues vuole porsi come rappresentante delle istanze di questo settore nei confronti delle istituzioni italiane e comunitarie, facendosi portavoce delle esigenze e delle prospettive di un mondo in continua evoluzione ed espansione.
Constatiamo ancora una forte distanza della classe politica dalle tematiche inerenti le criptovalute, rispetto all’evidente esigenza d’individuare le priorità strategiche su cui intervenire, contemperando rischi ed opportunità per il Paese derivanti da questa nuova tecnologia.
Se si comprendesse il potenziale di crescita in termini di Pil e di occupazione derivante dal mondo dei digital asset e dalla blockchain, si genererebbero anche le risorse necessarie per la formazione delle autorità di vigilanza e degli organi preposti al monitoraggio.
La storia c’insegna che solo lo studio approfondito dei nuovi fenomeni consente un giusto equilibrio fra le opposte esigenze d’innovazione dei processi economico-produttivi e la conservazione dell’ordine sociale.
Riteniamo che la tecnologia blockchain possa creare enorme sviluppo economico e garantire, al contempo, una maggiore trasparenza nelle transazioni economiche, essendo liberamente analizzabile da chiunque in rete ed immutabile (ogni transazione è tracciata e non modificabile né cancellabile!).
Come Consorzio stiamo finalizzando un position paper con l’ambizione che possa rappresentare una linea guida sia per i necessari interventi in materia di regolamentazione che come best practices per gli operatori del settore, che avranno sempre più l’esigenza di convertire gli investimenti effettuati nelle monete virtuali nelle valute tradizionali (fiat, in gergo) e viceversa, con standard in grado di dimostrare e garantire la provenienza e l’uso legittimo degli investimenti e transazioni.
L’analisi della blockchain non è intuitiva né scontata, stante un basso alfabetismo digitale che ancora caratterizza il nostro paese, ma è un obbiettivo certamente perseguibile, suggeriremo una delle priorità da inserire nella Road Map del nuovo Governo all’interno delle direttrici dedicate alla tecnologia ed innovazione, come atteso dall’Europa.
Federica Rocco
articolo di Pierangelo Soldavini