EL SALVADOR: GRANDE SUCCESSO PER L’ADOZIONE DI BITCOIN

Grande successo dell’adozione di Bitcoin nel paese di El Salvador, dove il Presidente, ha reso la criptovaluta moneta legale ed è partito il 7 settembre scorso con bitcoin come sistema di pagamento assimilabile al dollaro Usa, l’attuale moneta.

Il successo dell’iniziativa è riscontrabile nel numero di cittadini che stanno utilizzando il wallet di Stato “Chivo”, davvero vicino ai 3 milioni di salvadoregni su un totale di 6 milioni di abitanti, il che significa 50% di fruitori in meno di un mese.

Il portafoglio ora ha più utenti di qualsiasi singola banca in El Salvador e il tal senso il Presidente Nayib Bukele ha dichiarato:

“Chivo non è una banca, ma in meno di 3 settimane ora ha più utenti di qualsiasi banca in El Salvador e si sta muovendo rapidamente per avere più utenti che tutte le banche di El Salvador messe insieme. Questo è pazzesco.”

Ottimi i risultati raggiunti considerando che l’iniziativa ha circa un mese di vita e non sono ovviamente mancate le difficoltà nell’approcciarsi alla nuova tecnologia con il wallet statale che ha palesato molti problemi tecnici, che hanno reso il servizio più difficoltoso per gli utenti.

Lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha criticato la decisione del governo salvadoregno, ma Bukele non si lascia impressionare e va avanti per la strada intrapresa, tanto che risulta prodotto il primo Bitcoin che è stato estratto utilizzando l’energia dei vulcani di El Salvador.

E’ stato lo stesso giovane Presidente della Repubblica a parlare della possibilità di sfruttare energia geotermica a basso costo per minare Bitcoin. E ancora, lo stesso Bukele avrebbe invitato i suoi cittadini a considerare Chivo Wallet per il pagamento della benzina, stringendo un nuovo accordo con le compagnie del petrolio che prevede lo sconto di 0,20 dollari a gallone per gli utenti paganti con Chivo Wallet.

In termini poi di riscontri oggettivi, ogni giorno arrivano nel Paese 1 milione di euro di bitcoin in rimesse da parte dei cittadini salvadoregni che lavorano all’estero e che mandano in patria ai loro familiari per poterli spendere.

Se si pensa che ogni giorno le rimesse che arrivano sono un totale di 21 milioni di dollari, la quota di mercato raggiunta da bitcoin in un mese rappresenta circa il 5%.

Numeri pazzeschi che suscitano ammirazione per l’idea e volontà di emulazione da parte di altri stati, con il regno polinesiano di Tonga, costituito da più di 170 isole del Sud Pacifico, che ha dichiarato attraverso il suo parlamentare Lord Fusitu che starebbe preparando una legge che renderà Bitcoin valuta avente corso legale nel piccolo paese del Pacifico.