BITCOIN E COMPILAZIONE DEL Quadro RW.*

A fine mese di ottobre scade il termine di presentazione ed invio del quadro RW, per la dichiarazione delle giacenze in criptovalute.

Come noto l’obbligo scaturisce dalle risposte date dall’amministrazione finanziaria ai molteplici interpelli presentati sul tema fiscale. In quelle risposte fu data un’indicazione sull’obbligatorietà per i detentori di criptovalute, senza tuttavia fornire istruzioni chiare su come eseguire la compilazione. In questi mesi si sono attese delle istruzioni supplementari che potessero confortare il Contribuente, ma fino ad ieri nulla si è appresa di nuovo.

L’aspetto principalmente problematico della compilazione è sostanzialmente l’indicazione del Paese estero di riferimento, posto che gli altri elementi richiesti in un modo o nell’altro sono ricostruibili (tipologia di investimento saldo iniziale e saldo finale espresso in Euro).

In assenza di istruzioni, i Professionisti hanno cercato di interpretare i programmi di compilazione delle dichiarazioni fiscali anche chiedendo lumi alle proprie Software-house.

Oramai da molti anni le dichiarazioni dei redditi sono tutte eseguite su supporti informatici. Un tempo i Commercialisti predisponendo le dichiarazioni su modelli cartacei scrivendo a mano i dati da dichiarare.

Capitava spessissimo che per esigenze di chiarezza il compilatore della dichiarazione sbianchettasse la descrizione del rigo e ci scrivesse una diversa  descrizione. Ciò era dovuta a necessità di particolare chiarezza, e dove la stampa dei modelli non fosse così tempestiva rispetto alle norme a quel tempo in continua evoluzione

Oggi giorno la compilazione è ferreamente incastonata in rigidi programmi approvati dal Ministero; il Commercialista non ha assolutamente spazio di manovra e non può modificare i tracciati delle dichiarazioni, che sono progettati su specifiche istruzioni (tracciati record) rilasciate dal Ministero. In più si fa presente che se anche si riuscisse a modificare i tracciati record, il file che si genererebbe, dovrebbe poi passare il vaglio elettronico dei programmi di controllo ministeriali, atti a scartare le dichiarazioni non conformi, ancora prima di essere inviate.

I Professionisti si sono trovati sotto scadenza dunque nella difficoltà di procedere alla redazione perché  l’Agenzia non ha mai specificato cosa indicare come paese Estero e le Software-house non hanno saputo dare indicazioni al Professionista, i quanto anche a loro non risultavano tracciati record chiarificatori.

Alcuni Professionisti sono dunque arrivati ad una soluzione di italica etichetta: indicare un Paese assolutamente improbabile come la Groenlandia al fine di aggirare il programma ministeriale (cfr. l’articolo di Italia Oggi del lunedì 22 ottobre). Tuttavia, grazie a questo articolo di giornale, l’Amministrazione è stata sollecitata a dare delle indicazioni e il martedì successivo ha fornito alla redazione di Italia Oggi delle indicazioni procedurali non ufficiali.

In buona sostanza l’AF sostiene che il loro programma, quello che è scaricabile gratuitamente dal sito dell’Agenzia, è compilabile liberamente senza blocchi. Si tratta di un programma utilizzabile direttamente dal contribuente con una specifica autorizzazione diretta fisco/utente.

Tuttavia i Commercialisti non possono usare quel tipo di programma, in quanto loro sono obbligati ed abilitati ad usare quelli “privati” (sono tra l’altro più sofisticati ed adatti a elaborare migliaia di dati. In ogni caso grazie alle indicazioni fornite dall’AF alla Redazione di Italia Oggi, si è permesso alle Software-house di individuare nelle istruzioni e nei tracciati record a disposizione, un più consono codice paese “libero” dai blocchi dei controlli ministeriali.

Si tratta del Codice 799 – PAESI NON CLASSIFICATI.

 

di Maurizio Dattilo e  Stefania Barsalini

*articolo pubblicato  su Italiaoggi il 27 ottobre 2018