- 8 Novembre 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Cryptovalues News, Dal Mondo, EU Law

La Francia rivedrà le sue regole fiscali sulle criptovalute il prossimo anno, nel tentativo di proseguire il suo ruolo nevralgico nel settore della blockchain, e non lo farà replicando fedelmente quanto previsto nel settore azionario. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire.
Leggermente contraddittorie le parole del ministro francese circa il settore digitale, che, da un lato, sostiene di essere preoccupato per il consumo energetico delle criptovalute e per il potenziale della tecnologia blockchain di usurpare il ruolo della valuta fiat francese, l’euro, ma dall’altro vuole che la Francia rivesta un ruolo sempre più strategico in Europa tanto da dichiarare:
“Vogliamo che la Francia sia l’hub europeo dell’ecosistema delle criptovalute” e circa il vecchio Continente cosi sì è espresso: “Vogliamo che l’Unione Europea diventi la prima zona economica al mondo per la strutturazione e l’organizzazione del mercato delle criptovalute”.
In questo senso sono da evidenziare le recenti approvazioni da parte della Francia all’esercizio dell’attività digitale (SG Forge, la divisione asset digitali di Société Générale, registrata come fornitore di servizi di asset digitali).
Ricordiamo inoltre – per accreditare ulteriormente l’atteggiamento di estrema apertura dei vertici politici circa il settore digitale – il ruolo fondamentale della Francia nelle sperimentazioni circa la CDBC europea, con la prima fase di studio dell’euro digitale appena completata e con la seconda che inizierà quest’anno.
Circa la tassazione, Le Maire prende tempo:
“Vogliamo utilizzare l’anno 2023 per approfondire la nostra riflessione con le parti interessate al fine di identificare se sono necessari nuovi adattamenti alla legislazione fiscale”, e sottolinea come non sia necessario ricorrere a quanto già previsto per il settore finanziario: “Un allineamento diretto con la tassazione delle azioni non è necessariamente un obiettivo auspicabile”.
Queste parole sono assolutamente coerenti con la volontà di rendere Parigi il più importante incubatore di start up tecnologico in Europa (il Paese ha cercato di favorire le start up tecnologiche adottando una regolamentazione molto favorevole) con 160 startup blockchain e 175,4 milioni di dollari raccolti.
Le Maire si è complimentato con gli sviluppatori di Ethreum per il suo passaggio a un meccanismo di consenso proof-of-stake che utilizza molta meno energia.
Ma non è disposto a vedere le valute principali come il bitcoin (BTC) prendere il sopravvento sulle valute governative, né lascerà che i cittadini paghino le tasse utilizzando le criptovalute, come è stato proposto in Colorado.