FRANCIA, TEST SU VALUTA DIGITALE EUROPEA

Proseguono i test e le sperimentazioni con l’obiettivo di verificare le reali potenzialità della moneta digitale. In Europa ogni settimana si fanno passi avanti circa questa possibilità.

I Paesi scandinavi e l’Inghilterra sono molto determinati a portare avanti il progetto con l’obiettivo dichiarato  per le banche centrali di stare al passo con gli sviluppi tecnologici e di servire al meglio i propri cittadini.

In Inghilterra è stata prevista una task force per studiare eventuali punti di forza e di debolezza della CBDC.

In Norvegia dal 2018 stanno studiando questa opportunità, con la Norges Bank che ha previsto un gruppo di studio che nel corso dei prossimi due anni effettuerà test allo scopo di comprendere se l’emissione di una moneta digitale risulti opportuna.

La Svezia attraverso la Riksbank ha avviato un progetto nella primavera del 2017 per esaminare le possibilità per la creazione di una CBDC che potrebbe garantire ai cittadini di avere accesso a mezzi di pagamento garantiti dallo stato.

In questi due paesi si vuole approfittare di quanto la popolazione sia propensa a questo cambiamento, considerando che le nazioni scandinave vedono solo il 4% dei pagamenti effettuati usando banconote o monete.

Abbiamo accennato alla Banca Nazionale Svizzera e della Banque de France che hanno annunciato una sperimentazione impiegando monete digitali di banca centrale all’ingrosso (CBDC all’ingrosso) per il regolamento transfrontaliero.

Ma la Francia continua a sperimentare e lo fa per maturare risultati ed esperienza per fornire un contributo all’Unione Europea.

L’ultimo esperimento è stato effettuato lo scorso 18 giugno e prevedeva di utilizzare la CBDC per simulare un regolamento di titoli quotati e la banca centrale francese ha simulato il rilascio di una valuta digitale su una blockchain pubblica, occupandosi del controllo e della riservatezza delle transazioni, grazie ad uno smart contract creato per questo scopo.

I risultati sono stati adeguati alle attese e proseguiranno le sperimentazioni di cui a giovare sarà l’Unione Europea.