- 25 Marzo 2021
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Cryptovalues News, Dal Mondo
La volontà degli istituzionali di entrare nel mercato delle monete digitali non si ferma.
Risulta assai recente la notizia secondo cui Fidelity, tra le più importanti società di gestione di fondi, che opera da oltre 40 anni su tutti i mercati finanziari internazionali nell’ambito del risparmio gestito, ha chiesto alla SEC, l’agenzia statunitense di controllo del risparmio (assimilabile alla nostra Consob), di poter emettere un proprio ETF su Bitcoin.
Non si tratta della prima richiesta a cui l’autorità statunitense dovrà rispondere, infatti, a fine febbraio Morgan Stanley, famosa e storica banca d’affari, inoltrò analoga richiesta attraverso la “New York Digital Investment Group” con l’obiettivo di vendere al pubblico azioni con prezzo assimilabile al bitcoin.
In tal senso alcuni paesi si sono portati avanti e sono già partiti con la quotazione di svariati prodotti basati su criptovalute: ricordiamo il mese scorso il primo ETF su Bitcoin in Canada, il quale ha avuto un esordio sensazionale, con un controvalore di scambi 165 milioni di dollari nel primo giorno di contrattazione, tanto che adesso l’autorità canadese ha consentito l’ingresso di un secondo ETF.
In Europa l’Austria si è portata avanti nella regolamentazione e ha prodotti in Borsa che emulano le crypto.
Sulla base del fermento e del crescente interesse circa l’argomento delle monete digitali, manifestato da grosse istituzioni finanziarie, la Sec non potrà rimanere insensibile e dovrà dare delle risposte.