- 16 Agosto 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banca, Banche Centrali, Cryptovalues News

A fine aprile il Brasile ha gettato le basi legali per dare ufficialità a un fenomeno davvero molto sviluppato e a creare confini normativi che consentano al settore crypto di avere le basi su cui crescere. Si è pensato anche di creare le infrastrutture ideali per promuovere il mining, oltre a prevedere anche l’eventuale possibilità di esentarlo dalle Tasse.
La regolamentazione del settore crypto nello stato sudamericano rappresenta un ulteriore passo avanti di un Paese che un anno fa approvava diversi ETF basati su bitcoin dimostrando di essere antesignano in questa forma di investimenti. Ricordiamo il clamoroso successo del primo ETF su criptovalute lanciato sul mercato il quale, a suo tempo, raccolse un controvalore di circa 112 milioni di dollari diventando il quinto maggiore ETF brasiliano.
In questo contesto di acclarata fertilità, Santander Brasile, un’unità del colosso bancario spagnolo Banco Santander, offrirà nei prossimi mesi servizi legati alle criptovalute a clienti istituzionali e privati.
Ma non è l’unico istituto di credito a esplorare il trading di criptovalute, infatti due settimane fa, anche il più grande istituto di credito privato brasiliano, Itau Unibanco, ha annunciato l’intenzione di offrire servizi di trading al dettaglio per le criptovalute. Il broker brasiliano XP ha confermato questa settimana di prevedere di estendere il trading di criptovalute ai propri clienti entro la metà di agosto.
Da non trascurare, infine, il clamoroso successo ottenuto da Nubank che avrebbe già superato soglia 1 milione di clienti per i suoi servizi cripto.
Santander ha dichiarato in un post sul blog:
“La Blockchain sta facendo passi da gigante e molti ne lodano le molteplici applicazioni in diversi campi, dalla finanza alla medicina all’ambiente”.
Ma giungono le dichiarazioni del Ceo brasiliano della Banca Mario Leao a ribadire il concetto:
“Riconosciamo che si tratta di un mercato che è qui per restare, e il nostro approccio non è dovuto ad una reazione al posizionamento dei concorrenti, ma piuttosto a una visione nuova e a un voler rispondere alla domanda della nostra clientela. Quindi dobbiamo trovare il modo più corretto e più educativo per offrire questo mercato”.
Circa i tempi in cui il progetto vedrà concretamente la luce, Leao ha aggiunto:
“Prevediamo che nei prossimi mesi riusciremo a definire tutto nel dettaglio. Ci auguriamo di essere operativi contestualmente al prossimo comunicato dei risultati trimestrali, ma speriamo anche prima”.
Brasile rimane in America Latina alla luce di quanto sta succedendo nell’ultimo anno una sorta di precursore in questa forma di investimenti e i Brasiliani risultano una delle popolazioni più evolute, tanto da richiederla costantemente alle istituzioni bancarie.