ISRAELE OBBLIGA LE BANCHE AD ACCETTARE I CLIENTI CHE SCAMBIANO VALUTE DIGITALI

A giugno scorso la Banca d’Israele aveva annunciato di avere un progetto pilota su una valuta digitale, la quale ovviamente non avrebbe eliminato le Banche:

“Nessuna banca centrale progetterebbe una valuta digitale per eliminare le Banche, le quali rimangono parte integrante di qualsiasi sistema di pagamento”

la dichiarazione del Presidente della Banca d’Israele Andrew Abir che ha fugato ogni dubbio.

A ottobre accelerata del progetto sulla base del crescente utilizzo dei pagamenti digitali, verificatosi con la pandemia, saliti del del 4,5% a 15 miliardi di dollari nel 2021 e con la scelta della blockchain di Ethereum per realizzare un eventuale shekel , la valuta ufficiale d’Israele.

Ma Israele continua a giocare d’anticipo su tutto, siamo alla quarta dose di vaccino per gli ultra sessantenni a 4 mesi dalla terza dose, e lo fa anche nel settore crypto e blockchain.  

A fine del 2021 c’è stata una dichiarazione importante della Banca Centrale del Paese, che ha imposto alle banche private di operare con i clienti che fanno transitare nei loro conti i profitti provenienti dalle transazioni con monete digitali.

Se prima quindi potevano rifiutarsi, adesso non lo possono fare più.

Semaforo verde per chiunque scambia criptovalute considerato per le banche un cliente assimilabile agli altri, il quale potrà depositare i propri gain nelle banche senza timori e senza il rischio di ritrovarsi con conti bloccati o nell’impossibilità di ritirare denaro. 

Un ulteriore passo verso l’adozione e verso un’accettazione sempre più generalizzata.