- 28 Ottobre 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banche Centrali, Dal Mondo

La Banca centrale indiana adotterà un approccio graduale circa l’introduzione della moneta digitale nella propria economia, considerando che deve rispettare gli standard di politica monetaria, stabilità finanziaria ed efficienza della valuta e dei sistemi di pagamento.
La Reserve Bank of India ha discusso il piano nella sua relazione annuale evidenziando i rischi e i vantaggi di un CBDC e la legge finanziaria del 2022 è stata promulgata e funge da quadro giuridico per il lancio dell’asset.
L’obiettivo è ambizioso, ma secondo il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman, la CBDC dopo l’annuncio sul lancio dei lavori giunto a inizio anno, potrebbe vedere la luce della rupia digitale entro la fine dell’anno. Ha inoltre dichiarato che i vantaggi di una CBDC sono molteplici e che l’India è un Paese all’avanguardia dal punto di vista tecnologico per quanto riguarda i pagamenti: Il Paese ha già una base di utenti ampia per i pagamenti digitali e basati su app, proprio come la Cina.
La società americana FIS risulta una delle società esterne che sta prestando l’aiuto necessario alla realizzazione nei tempi previsti del progetto, dove pagamenti on line e programmabili, inclusione finanziaria e pagamenti CBDC transfrontalieri dovranno sfiorare la perfezione prima del lancio.
A livello di criptovalute, l’India segue gli Stati Uniti tra i Paesi che maggiormente detengono moneta digitale.
Ricordiamo che l’India dopo aver confermato l’anno scorso che non avrebbe riconosciuto il bitcoin come valuta, ha rassicurato gli investitori che le criptovalute non sarebbero state vietate, ma anzi ha colto l’occasione per tassarle, forse anche esagerando, tanto che è stata fissata un’aliquota del 30% su ogni tipo di guadagno che si otterrà da questo comparto, percentuale decisamente più alta rispetto a quanto viene applicato, ad esempio, alle azioni.
Se da un lato l’eccessiva onerosità della tassazione ha sollevato polemiche, dall’altro ha prevalso l’aspetto della legalizzazione piuttosto che di un ban, che fa tirare il sollievo a Bitcoin e ad altre criptovalute su un mercato in forte crescita e che conta più di un miliardo di potenziali utenti del comparto.