LA BCE E L’EURO DIGITALE

A breve il consiglio direttivo della BCE deciderà circa l’euro digitale

Dopo il caso delle Bahamas, con il suo Sand Dollar, una delle prime divise nazionali create con tecnologia digitale, c’è notevole fermento nel mondo, perché altri Stati e di notevole importanza, come Cina in Asia e Inghilterra e Norvegia in Europa, stanno approntando le attività preliminari per proporre moneta nazionale digitale.

In Cina continuano i progressi circa l’implementazione dello yuan digitale basato su un sistema di blockchain con i test pilota effettuati in quattro città con ottimi riscontri, tanto da promuoverli a breve su tutto il territorio nazionale e sarà accessibile anche agli stranieri durante i giochi invernali del 2022 – che si terranno proprio a Pechino.

In Inghilterra la Banca Centrale  ha creato una task force per studiare la fattibilità della propria moneta digitale, oltre a determinare eventuali punti di forza e di debolezza.

La Norvegia dal 2018 sta studiando questa possibilità e attraverso la Norges Bank ha considerato il lancio di una propria criptovaluta nazionale con l’obiettivo di “garantire la fiducia nella moneta e nel sistema monetario”, approfittando di quanto la popolazione sia propensa a questo cambiamento, considerando che la nazione scandinava vede solo il 4% dei pagamenti effettuati usando banconote o monete.

L’ Europa non sta a guardare e cerca anch’essa di capire se l’istituzione di una moneta digitale possa dare effettivi benefici ai suoi cittadini, tanto che è prossima la decisione se andare avanti o meno con la sperimentazione dell’euro digitale, che poi sarà riesaminata e approfondita entro un anno.

L’eventuale decisione positiva avrà bisogno di una serie di attività finalizzate a dare concretezza al progetto, le quali richiederanno circa quattro anni per vedere luce.

Bisogna indubbiamente rompere degli schemi ormai consolidati allo scopo di migliorare il sistema, garantendo lo stesso livello di sicurezza del sistema bancario, ma soprattutto preservando quella coesistenza con i sistemi attuali e con il denaro contante, tenendo conto però delle nuove esigenze dei cittadini europei che prediligono i pagamenti elettronici e che potranno usare l’euro digitale, parallelamente alle banconote, per effettuare pagamenti nei 19 paesi appartenenti alla zona euro in modo rapido, sicuro e innovativo.

Alcune precisazioni sono necessarie: l’euro digitale è un asset virtuale che, a differenza delle criptovalute, dietro alle quali non esiste un’entità che le crea e le distribuisce, verrà emesso dalla BCE e, verrà gestito e regolato, tramite la tecnologia blockchain e non andrà a sostituire l’euro fisico, ma al limite, lo affiancherà.