- 11 Settembre 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Cryptovalues News, Dal Mondo

In Europa, ci sono molti Paesi che stanno abbracciando con entusiasmo le criptovalute e ne abbiamo parlato a più riprese nei nostri articoli. Per contro ci sono anche sacche di resistenza di Paesi, come Malta, a tutti gli effetti il Paese meno crypto-friendly d’Europa.
Al terzo posto tra i Paesi meno attivi circa l’argomento delle monete digitali c’è l’Albania, che però starebbe pianificando di tassare i redditi generati dalle criptovalute a partire dal 2023, secondo un nuovo progetto di legge.
Per cui non si sottovaluta il fenomeno crypto, tanto da ipotizzare una tassazione con la bozza che sarebbe attualmente in fase di consultazione pubblica.
Passi avanti evidenti in questo senso con la definizione della classe di asset virtuali, sottolineando: “Una rappresentazione digitale di un valore che può essere depositata, scambiata o trasferita in forma digitale, e che può essere utilizzata per scopi di pagamento o di investimento o come mezzo di scambio, incluse ma non solo le criptovalute“.
La definizione esclude le valute digitali delle banche centrali (CBDC).
Il Paese ha inoltre definito il mining di criptovalute come “l’attività di utilizzo della potenza informatica degli utenti del sistema per risolvere algoritmi crittografici, per confermare le transazioni e ottenere strumenti virtuali in cambio, nonché l’attività di elaborazione e conferma delle transazioni attraverso l’investimento di uno strumento virtuale designato dagli utenti dei nodi informatici che partecipano a questo processo“.
Secondo il nuovo disegno di legge, qualsiasi reddito derivante da transazioni o mining di criptovalute sarà classificato come reddito d’impresa, con aliquote variabili in base al tipo di attività, se applicabile. Negli altri casi, le persone fisiche saranno soggette a un’imposta sul reddito del 15%.
Ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, la tassazione è sicuramente inferiore ad altre realtà nazionali che hanno provveduto a provvedimento simili (l’India dal primo aprile ha adottato la tassazione delle crypto, con una percentuale del 30% sulle plusvalenze).
Quello che risulta il naturale corollario di questo percorso è che all’inizio di luglio, l’assemblea parlamentare albanese ha invitato l’Autorità di vigilanza finanziaria (AFSA) ad approvare una normativa sulle criptovalute e a “intensificare la cooperazione con le autorità di regolamentazione internazionali per ottenere esperienze migliori per questo mercato“.
Ci sono tutte le premesse quindi perché l’Albania scali posizioni nella classifica opposta, ovvero dei Paesi maggiormente crypto friendly, grazie a tassazione bassa e regolamentazione.