N26 INTRODURRA’ LE CRYPTO NEI SUOI CONTI

Alcuni paesi in Europa sono, relativamente,  in ritardo all’aprirsi al futuro e a considerare le monete digitali e tutto ciò che ne consegue come un qualcosa di necessario e un vantaggio per la collettività mentre altre si atteggiano a vere e proprie guide in questo settore.

La Germania nell’ultima settimana ha deciso di prendersi lo scettro, togliendolo, per il momento, alla Svizzera e all’ Austria.

Abbiamo accennato a all’acquisizione da parte della Borsa tedesca delle quote di maggioranza di Crypto Finance AG, gruppo con sede in Svizzera, attivo nello scambio, nella custodia e nella creazione di prodotti finanziari legati al mondo delle criptovalute, tra cui un servizio di brokeraggio, infrastrutture di storage e soluzioni di tokenizzazione.

Abbiam visto la Bafin, assimilabile alla Consob italiana, che considera ufficialmente le criptovalute come strumenti finanziari e che ha concesso, a Coinbase, l’autorizzazione per operare nel trading e nella custodia di criptovalute nel Paese.

Si tratta del primo inquadramento regolamentare della BaFin tramite licenza in tutta Europa per quanto riguarda le attività crypto e che potrebbe permettere davvero una diffusione semplice e diretta delle monete digitali.

Ma fa davvero trasalire la dichiarazione di ieri di N26.

N26 è un gruppo bancario, completamente digitale con sede a Berlino, che non ha sportelli fisici e che opera anche in Italia, con oltre mezzo milione di clienti soltanto nel nostro Paese, che

ha annunciato di voler introdurre funzionalità di trading crypto all’interno dei suoi conti.

Non sono definite al momento le funzionalità che verranno inserite, ma sembra che non sarà solo bitcoin ad essere introdotto, lasciando spazio ad altre criptovalute.

Nei prossimi giorni scopriremo la portata di questa notizia che potrebbe provocare un effetto domino su altre banche, considerando che essendo N26 un gruppo giovane e proiettato al futuro con un occhio proteso costantemente alla tecnologia, potrebbe invogliare altre banche ad un progetto simile.

Infine non dimentichiamo che in Germania, dal 1 luglio, gli “spezialfonds” veicoli finanziari molto dimensionati sotto il profilo delle masse gestite, possono destinare fino al 20% nell’acquisto di valute digitali.

Complimenti ai tedeschi!