- 26 Maggio 2021
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banche Centrali, Cryptovalues News, Dal Mondo, Istituzionali
Abbiamo accennato nei nostri articoli alle aperture verso il settore crypto da parte delle istituzioni finanziarie americane che magari, solo poco tempo fa, ne prendevano le distanze ed oggi, dopo le incredibili performance da parte delle monete digitali, stanno facendo di tutto per entrare nel business, offrendo anche una serie di servizi collaterali, nella volontà di rispondere alle nuove esigenze dei clienti che richiedono di investire parte del portafoglio in valute digitali, ma soprattutto perché subodorano le potenzialità.
Dobbiamo però evidenziare la presa di posizione di HSBC, organizzazione bancaria e di servizi finanziari multinazionale britannica che non ha intenzione di avviare un trading desk di criptovalute o vendere valute digitali come investimento ai clienti.
La volatilità non lo rende un asset class ideale da proporre ai propri clienti.
La banca rimane però aperta alle valute digitali, in particolare quelle legate alle banche centrali (la Banca d’Inghilterra in tal senso ha creato una task force per studiare la fattibilità della propria moneta digitale, oltre a determinare eventuali punti di forza e di debolezza).
Interessante valutare i diversi modi di interpretare lo stesso fatto con visioni davvero differenti, se pensiamo che, esattamente al contrario, Goldman Sachs in un report ritiene le criptovalute un nuovo asset class.
L’attrattività risiede nella unicità delle singole criptovalute di attrarre una base di utenti specifica, considerando che ormai le principali criptovalute stanno realmente dimostrando di avere utilizzi reali, seppur differenti tra di loro, tanto che il loro utilizzo ormai non è dovuto solo a speculazione finanziaria.