- 12 Settembre 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banche Centrali, Cryptovalues News, EU Law

La Banca Centrale Norvegese sta portando avanti il progetto legato alla sua Central Bank Digital Currency (CBDC) e sta sperimentando una soluzione Ethereum L2.
Il Paese che risulta quello dove l’uso dei contanti è tra i più bassi nel mondo, si è impegnato a testare la CBDC l’anno scorso e precisamente nell’aprile dello scorso anno. La Banca Centrale Norvegese ha annunciato che il Paese avrebbe iniziato a testare le opzioni di valuta digitale della banca centrale entro i prossimi due anni. “La ricerca della Norges Bank sui CBDC è in corso da ben quattro anni. Un nuovo elemento in corso sarà la sperimentazione tecnica combinata con un’ulteriore analisi della necessità e delle implicazioni dell’introduzione di una CBDC”, ha dichiarato la banca.
Alcuni dei paesi europei vicini alla Norvegia hanno intrapreso la strada del CBDC; ricordiamo che la Svezia ha completato la seconda fase di sperimentazione del CBDC a febbraio di quest’anno.
Per portare avanti le sue sperimentazioni, la Norges Bank si è rivolta a Namhii, una soluzione di scaling per la blockchain Ethereum che offre un supporto generalizzato per gli smart contract con la possibilità di comporli, oltre a bassi costi.
Si utilizzerà una soluzione di secondo livello attingendo alla sicurezza della mainnet di Ethereum e introducendo al contempo nuove soluzioni per rendere le transazioni più veloci e facili da regolare.
Nahmii ha dichiarato di impegnarsi a costruire, mantenere e formare “gli utenti e i partner di Norges Bank sulla sandbox”. L’ambiente di prova includerà probabilmente tutte le grandi banche norvegesi. “L’introduzione di un CBDC è una questione importante e complessa”, ha dichiarato il governatore della Norges Bank durante una conferenza stampa, “l’obiettivo della Norges Bank è quello di avere un sistema di pagamento in corone norvegesi sicuro, efficace e attraente – oggi e in futuro”.
Dopo 4 anni di studi e risorse impiegate, il progetto comincia a vedere la luce in un Paese estremamente evoluto per i pagamenti digitali, dove non c’è bisogno neanche di uno sforzo particolare sotto il profilo della mentalità e delle abitudini.