- 8 Giugno 2021
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banche Centrali, Cryptovalues News, Dal Mondo
A metà aprile abbiamo accennato alla volontà da parte della banca d’Inghilterra di valutare rischi e benefici della moneta digitale, tanto da aver creato una task force per studiarne la fattibilità, oltre a determinarne eventuali punti di forza e di debolezza.
Si cercherà di capire anche se il progetto potrà essere intrapreso attraverso Ripple, che potrebbe fornire dei supporti adeguati per l’emissione di valuta digitale da parte delle banche centrali.
Tra le domande a cui il gruppo di studio deve rispondere, rivestono importanza decisiva quelle riferite a come la moneta digitale possa essere utilizzata dagli stranieri e di come possa essere gestita la privacy.
Il 7 giugno la Bank of England ha pubblicato un nuovo documento di discussione che cerca di valutare le implicazioni sistemiche di stablecoin private e central bank digital currency.
Per ciò che riguarda le stablecoin, il documento della Bank of England ritiene che siano un fenomeno marginale per cui risulta difficile valutare la futura domanda e di conseguenza la portata del loro potenziale impatto.
Chiarisce però che per acquisire considerazione, dovranno soddisfare standard normativi equivalenti alle catene di pagamento tradizionali o al regime bancario tradizionale.
Circa le CBDC la Banca Centrale Inglese le sta monitorando non solo dal punto di vista dei pagamenti, ma anche facendo riferimento al potenziale uso come riserva di valore e, di conseguenza, alla possibilità che generi interessi.
Un modello di remunerazione a livelli, che includa il potenziale uso di tassi d’interesse a zero o negativi, potrebbe essere un modo per incentivare l’uso delle CBDC principalmente per i pagamenti anziché come una riserva di valore, chiarisce la BoE.
I passi avanti portati avanti dalla Banca Centrale Inglese sottendono ad un progetto importante, impostato sul futuro e la dichiarazione del vice governatore Jon Cunliffe risulta eloquente in tal senso, infatti ha affermato che nel futuro l’accesso generalizzato a una forma digitale del denaro della banca centrale potrebbe essere cruciale per garantire la stabilità finanziaria.
