- 18 Luglio 2022
- Posted by: Cryptovalues
- Category: Banca, Banche Centrali, Cryptovalues News, Dal Mondo

La Russia, tradizionalmente ostile nei confronti nel settore crypto, sembrava aver sovvertito questo modo di pensare a seguito dell’invasione in Ucraina.
La situazione contrastata ha visto nell’ultimo anno una guerra fredda tra Banca Centrale e Parlamento con notizie che si susseguivano dapprima di apertura, con importanti passi avanti e successivamente immediati ritorni al passato, con chiusure evidenti che portano una istituzione a vincere e l’altra a soccombere.
Recentemente il Parlamento ha approvato un disegno di legge che dovrebbe esentare dal pagamento dell’IVA coloro che operano in Russia con le crypto.
Sembra che la Legge comprenda un’aliquota fiscale sul reddito proveniente da plusvalenze crypto, con tassazione del 20% per chi emette criptovalute, la quale può scendere al 13% per le società russe e al 15% per le società straniere che operano in territorio russo nel mondo crypto.
Questa tassazione risulta, tra le più basse al mondo e si spera possa attrarre capitali dall’estero.
La Banca di Russia, da sempre scettica nei confronti delle criptovalute, si è quindi avvicinata ad accogliere altri asset digitali e ha concesso alla piattaforma blockchain Atomyze Russia la prima licenza per lo scambio di criptovalute.
Ma qualche giorno fa c’è stato l’immediato dietrofront con Il presidente russo Vladimir Putin che ha firmato una legge che vieta le criptovalute come opzione di pagamento nel Paese e ribadisce il Rublo come unico metodo di pagamento ufficiale nel Paese.
Prima d’ora, il Paese non aveva una legge che vietasse gli asset digitali per i pagamenti, anche se il disegno di legge non vieta gli asset digitali
Tutto questo mentre qualche settimana fa la principale banca russa “Sberbank” ha annunciato di aver avviato la prima transazione di asset finanziari digitali sulla propria piattaforma, con la sua controllata SberFactoring che ha eseguito un’emissione da 1 miliardo di rubli (circa 16 milioni di dollari) con scadenza a tre mesi.
Sberbank, che ha ricevuto la licenza a marzo, ha dichiarato in un comunicato che gli asset digitali vengono emessi sulla sua piattaforma utilizzando la tecnologia blockchain e gli smart contract.
La piattaforma di Sberbank sarà presto disponibile per tutti i clienti aziendali della banca.
Con questa mossa la principale Banca Russa ha cercato di ritagliarsi un nuovo ruolo, visto che è stata costretta a ritirarsi dai mercati europei a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati per l’invasione dell’Ucraina.
Ma l’esempio è pronto a essere seguito da con gruppi come VTB, che è la seconda banca russa per importanza, che poco più di 3 settimane fa aveva condotto un esperimento simile.
Permane quindi la situazione di precarietà con forti contrasti e ricordiamo che il potenziale delle criptovalute e degli asset digitali era stato inizialmente preso in considerazione, tanto che a gennaio, Putin ha espresso il suo sostegno al mining di Bitcoin, affermando che il Paese presenta vantaggi quali l’elettricità in eccesso e il personale ben addestrato.
La situazione russa circa le monete digitali è in divenire e forse, certi riverberi degli attacchi all’Ucraina portano a decisioni che vengono prese e poi immediatamente disattese.