WELLS FARGO E GOLDMAN SACHS

Wells Fargo apre e Goldman Sachs ritiene le crypto assimilabili a un asset class.

Ennesima apertura verso il settore crypto da parte di importanti istituzioni finanziarie americane e non ci sorprendiamo che prossima a  diventare crypto-friendly sia una banca che solo poco tempo fa ne prendeva le distanze, rifiutando qualunque tipo di coinvolgimento all’interno del mercato delle criptovalute, citandone come cause principali sia la relativa instabilità, sia eventuali problemi di carattere regolamentare.

Parliamo di Wells Fargo che oltre ad essere una delle più importanti banche Usa, rappresenta anche un asset nel portafoglio di Warren Buffet (sembra che abbia ridotto della metà il suo investimento però) e starebbe preparando degli investimenti a gestione attiva nel comparto criptovalute, per i suoi clienti più facoltosi, con una soluzione studiata ad hoc frutto di uno studio iniziato svariati mesi fa.

Altra istituzione americana che ha recentemente aperto al mercato crypto è Goldman Sachs che ha  aperto il crypto trading desk per i clienti assai dimensionati, che hanno un patrimonio di almeno 25 milioni di euro.

E poi qualche giorno fa ha iniziato ad offrire un nuovo prodotto di investimento basato su Bitcoin.

Si tratta di un derivato con la forma di contratto a termine non consegnabile e legato al prezzo di BTC.

Iniziativa svolta di concerto con “Cumberland DRW” che funge da partner commerciale.

Ma la novità è che ha redatto un nuovo report in cui definisce esplicitamente le criptovalute come una nuova asset class, andando in contro tendenza rispetto allo scorso anno quando ne pubblicò un altro in cui invece disse esattamente il contrario e cioè che non erano un asset class. 

L’attrattività di oggi rispetto all’anno scorso risiede nella unicità delle singole criptovalute, quindi Bitcoin è una valuta ad alta capitalizzazione (la sua limitatezza proteggerebbe dall’inflazione e dalla svalutazione della valuta corrente), XRP è un sistema di settlement in tempo reale, Ethereum è una piattaforma di smart contract, Binance Coin è un token per applicazioni pratiche e Polkadot è una piattaforma blockchain che può interagire con altre reti.

Queste caratteristiche intrinseche di ciascuna criptovaluta consentono di attrarre una base di utenti specifica, considerando che ormai le principali criptovalute stanno realmente dimostrando di avere utilizzi reali, seppur differenti tra di loro, tanto che il loro utilizzo ormai non è dovuto solo a speculazione finanziaria.

Apprezzabile quindi il cambiare idea così repentinamente sulla base però di argomentazioni assai razionali, complimenti a Goldman Sachs.